CHEROFOBIA: AVETE MAI SENTITO PARLARE DELLA PAURA DI ESSERE FELICI?
È definita cherofobia quella costante paura di vivere esperienze di felicità al punto tale da sottrarsi a quelle esperienze che evocherebbero un senso di gioia ed emozioni positive. Almeno una volta nella vita vi sarà capitato di vivere un momento perfetto, talmente tanto perfetto da temere che qualcosa di negativo lo interrompa. Infatti, una delle tante ragioni per le quali la cherofobia potrebbe svilupparsi è la convinzione che quando una persona diventa felice, un evento negativo si verificherà presto, quasi come una punizione alla felicità dell’individuo. Questa credenza fa parte di alcune culture orientali, mentre nel mondo occidentale, si tende a ridurre la tristezza in funzione di un raggiungimento della felicità. In questo senso, infatti, l’avversione alla felicità è associata alla fragilità delle credenze di felicità stessa.
Perché i cherofobici evitano la felicità?
“Se sono felice, succederà qualcosa di brutto;”
“La felicità rende cattivi;”
“Se esprimo felicità faccio non solo del male a me stesso ma anche agli altri;”
Non poche persone credono che eventi negativi come sofferenza e malessere tendano ad accadere alle persone felici. Nelle culture che credono che la felicità sia associata al peccato e al declino morale si prova insoddisfazione quando quello stato di benessere viene vissuto. In alcune teorie filosofiche la felicità è associata al senso della nostra esistenza; Schopenhauer diceva che la vita è un pendolo che oscilla tra la noia ed il dolore, e in quella oscillazione c’è una piccolissima parte chiamata felicità. Tale costrutto, sembra la renda ancora più desiderabile proprio perché irraggiungibile. Ma, allora è possibile essere felici? Possiamo concederci una tregua dalla paura e dal malessere? Il loop che intrappola è molto forte e la ragione non riesce a prendere il sopravvento. Quando temiamo la felicità, ci rendiamo infelici e se ci percepiamo infelici alimentiamo la nostra infelicità e il nostro stato di malessere psicofisico. Più temo la felicità perché potrei cadere in un baratro di infelicità vivendola, maggiore essa sarà! Come possiamo uscire da questo assetto mentale disfunzionale? Il nostro sistema percettivo corrotto, necessità di riconoscere quali autoinganni lo controllano quotidianamente e affinché questo possa avvenire bisogna intervenire tempestivamente. Gli anni passano mentre aspettiamo che le cose cambino da sole, il tempo passa e alcune occasioni di felicità non durano in eterno. Se condividi anche soltanto una delle convinzioni sopracitate, ricorda che tutto ciò che facciamo per evitare una situazione, conduce alla realizzazione immediata della stessa!